Bodega Vega Sicilia

vini e cantine

Vega Sicilia è sicuramente una delle più importanti aziende vitivinicole in Spagna. I suoi vini fanno l’affinamento in botte più lungo di qualsiasi altro vino al mondo. La storia di questa grande cantina e le mie note di degustazione dei suoi principali vini.

 

Luca-Martini_Note-degustazione

 

Vega Sicilia Unico 2005

Un vino preciso, ricco, moderno. Dal tocco più raffinato e smussato, come il Valbuena 2012.

Vega Sicilia Valbuena 5° 2012

Fa vedere la sua gioventù. Pieno, forte, il tempranillo è succoso ed elegante.

Vega Sicilia Reserva Especial

La Reserva Especial è quel binomio, quella fusione che riesce a portare assieme tutti i sapori. Un mix tra innovazione e tradizione.

Ma qual è la storia dell’azienda che c’è dietro a questi vini?

Nel 1848 Toribio Lecanda compra una proprietà agricola e dei terreni dai Marchesi di Valbuena nella zona della Ribera del Duero, tra Valbuena e Quintanilla.

Nel 1864 il figlio di Toribio, Eloy Lacanda y Chaves, ritorna in Spagna dopo aver studiato enologia a Bordeaux. Decide di piantare subito nei terreni del padre delle barbatelle di Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbec, Tempranillo e Pinot Nero che si era portato con sé dalla Francia.

Nasce così l’azienda, la Bodega Vega Sicilia.

L’origine del nome che Eloy diede all’azienda è riconducibile a due storie.

La prima racconta che, secondo alcune ricerche, il nome originale era Vega Santa Cecilia, ma con il passare degli anni fu abbreviato in Vega Sicilia, più facile da scrivere e da ricordare.

La seconda storia suppone invece che il nome derivi dalla zona dove sorge la Bodega, chiamata sin dal Medioevo Vega Sicilia Carrascal. “Vega” significa “pianura fertile”, mentre “Carrascal” significa sempre “pianura fertile”, ma più precisamente si riferisce a quella che circonda Vega.

In principio Eloy produce brandy e ratafie con le uve coltivate. Nel 1876, durante l’Expo tenutosi a Filadelfia, ottiene addirittura un certificato di qualità per i suoi brandy così buoni. Sempre nello stesso anno vince anche l’autorizzazione per rifornire con i suoi prodotti la Famigli Reale Spagnola.

Eloy aveva però molti debiti da saldare: egli non aveva ancora restituito i soldi che le banche gli avevano prestato per coltivare i terreni e per costruire l’azienda.

È in questo momento di crisi che, nel 1888, interviene la famiglia Herrero.

Per non far fallire Vega Sicilia, Emilia – moglie di Eloy Lecanda – e Pascual Herrero Bux fondano una nuova azienda. In questo modo, i debiti vengono pagati dalla famiglia Herrero, che però diventa proprietaria dell’83,15% dell’azienda. Il restante 16,85% rimane nelle mani dei figli di Eloy ed Emilia.

Verso l’inizio del 1900 la famiglia Herrero assume Domingo Garramiola Txomin, enologo famosissimo in Spagna.

È grazie a lui che, nel 1915, viene prodotta la prima annata di Vega Sicilia – tutta un’altra storia rispetto ai brandy -, un vino rosso ottenuto con la maturazione in botte più lunga di qualsiasi altro vino al mondo: 10 anni.

Originariamente i vini di Vega Sicilia erano venduti solo alle classi superiori e all’aristocrazia, ma alla Fiera Mondiale di Barcellona del 1929 ricevono il riconoscimento pubblico, con premi per le vendemmie del 1917 e del 1918.

Da quel momento, i vini leggendari della bodega, hanno raggiunto fama in tutto il mondo.

Nel 1982 la proprietà di Vega Sicilia viene messa in vendita. Moltissimi erano interessati all’acquisto della storica cantina, ma alla fine fu David Alvarez, imprenditore spagnolo di successo, ad aggiudicarsela.

Dieci anni dopo aver comprato Vega Sicilia, la famiglia Alvarez decide di allargarsi e di trasmettere la propria tradizione ad altre cantine. Per questo motivo, compra la tenuta Aliòn, situata a pochi chilometri di distanza.

Vega Sicilia possiede altre tre cantine: una che produce Tokay, chiamata Oremus, la Bodegas Pintia, situata a Toro in Castiglia e Leòn e l’ultima nel cuore della Rioja, chiamata Macan, nata dall’unione tra le famiglie Alvarez e Rothschild.

Attualmente è Pablo Álvarez a gestire la cantina, mentre Xavier Ausás è il viticoltore.

I 250 ettari di vigneti sono coltivati per 80% a Tempranillo – o Tinta del Pais -, mentre il restante 20% a Cabernet sauvignon, Merlot e Malbec.

Le viti sono piantate su suoli di composizione siliceo-calcarea. Le piante hanno una bassissima resa per ettaro, grazie all’utilizzo intensivo della “potatura verde”.

 

Vega sicilia unico reserva especial

 

L’azienda produce tutt’ora tre etichette: Vega Sicilia Unico, Valbuena e Unico Reserva Especial.

L’Unico è prodotto solo nelle migliori vendemmie, ottenuto da un mix di Tinta del Pais e Cabernet Sauvignon. Dopo la fermentazione, subisce quello che è probabilmente l’invecchiamento più lungo del mondo di un vino rosso: quasi 10 anni tra il legno e la bottiglia (solitamente sei anni in legno e poi tre in bottiglia).

Quando il vino è considerato “pronto”, è l’enologo ad autorizzarne la commercializzazione, non essendoci regole che impongono il rilascio dei vini entro un certo periodo di tempo. Per esempio nel 1991 fu commercializzato sia Unico 1982 che Unico 1968!

Il Valbuena 5º è l’espressione più pura del Tempranillo. Assemblato con quantità variabili di Merlot, il Valbuena 5º dopo la fermentazione a temperatura controllata con lievito madre in vasche di acciaio, viene invecchiato per cinque anni, motivo per cui si chiama Valbuena 5º.

L’Unico Reserva Especial è una sintesi, una perfetta sinfonia di tutte le caratteristiche di Vega Sicilia. Questo vino non riporta l’annata sull’etichetta, perché è un mix delle migliori annate disponibili nella Bodega in quel momento.

Questa scelta era considerata normale in passato: ogni azienda produceva la sua “special reserve”, cioè il vino migliore ottenuto con le annate migliori. L’Unico Reserva Especial del 2000 (anno in cui è arrivato sul mercato) era un mix di tre annate di Unico: 1985, 1994 e 1999.

Ad oggi i vini Vega Sicilia sono considerati tra i più buoni al mondo, con una capacità di invecchiare quasi infinita, sempre migliorando, con delle annate sempre diverse e sempre eccellenti

 

Foto di copertina dal libro “Vega Sicilia Journey to the Heart of a Legend” di Josè Peñìn.

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